La Cina sta esortando la sua industria dei veicoli elettrici a smettere di tagliare i prezzi e a controllare la produzione, poiché crescono le preoccupazioni che una prolungata deflazione possa danneggiare la crescita economica.
Negli ultimi mesi, i funzionari cinesi hanno ripetutamente messo in guardia contro l'"involuzione" in settori come quello dei veicoli elettrici, dove le aziende investono sempre più risorse nella competizione ma vedono ridursi i rendimenti a causa della sovracapacità produttiva. Il presidente Xi Jinping ha affrontato direttamente il problema, criticando i governi locali per aver investito ciecamente in eccesso in settori strategici come l'intelligenza artificiale, la potenza di calcolo e i veicoli a nuova energia, rischiando di surriscaldare questi mercati.
Il 23 luglio, Xi ha sottolineato la necessità di interrompere il ciclo di "involuzione" che affligge parti dell'economia cinese, la seconda al mondo.
Lo scorso mese, i regolatori hanno convocato i principali produttori di automobili, tra cui BYD—la risposta cinese a Tesla—per avvertirli riguardo alla sovracapacità. Hutong Research, una società di consulenza con sede a Pechino e Shanghai, ha osservato che le agenzie governative hanno risposto rapidamente alle dichiarazioni di Xi, promettendo tagli dal lato dell'offerta. Queste mosse evidenziano sia l'urgenza politica legata all'eccesso di capacità produttiva sia quanto il problema si sia diffuso.
Nel mercato cinese, estremamente competitivo, i consumatori si sono abituati a prezzi bassissimi, costringendo le aziende di tutti i settori a ridurre i prezzi—a volte persino al di sotto dei costi—per conquistare quote di mercato. I produttori di veicoli elettrici non fanno eccezione.
BYD ha ripetutamente tagliato i prezzi del suo modello economico Seagull, ora venduto a 55.800 yuan (5.862 sterline), quasi il 20% in meno rispetto al prezzo di listino ufficiale. Anche il concorrente Great Wall Motors ha ridotto il prezzo della sua Ora 3 di circa il 20% a giugno. He Xiaopeng, amministratore delegato di XPeng Motors, aveva avvertito all'inizio dell'anno che la guerra dei prezzi si sarebbe intensificata, prevedendo che alcuni produttori non sarebbero sopravvissuti.
Lo scorso mese, la Cina ha proposto emendamenti alla sua legge sui prezzi—il primo aggiornamento dal 1998—per frenare le guerre di prezzo. Le modifiche rafforzerebbero il controllo governativo, definirebbero la "concorrenza sleale sui prezzi" e impedirebbero competizioni "stile involuzione", come l'uso del dominio di mercato per manipolare i prezzi.
Tuttavia, alcuni analisti dubitano che queste misure saranno efficaci. Antonia Hmaidi di Merics ha osservato che poche aziende di veicoli elettrici in Cina sono redditizie e molte sono strettamente legate ai governi locali, rendendo improbabile che Pechino agisca con fermezza contro il sovrainvestimento. I governi locali, che non vogliono vedere queste aziende fallire, stanno prendendo alcune misure che suggeriscono un possibile intervento. Tuttavia, azioni simili in passato non hanno portato a cambiamenti significativi. Alla fine, i governi dovrebbero offrire alternative per sostenere queste economie locali.
Hmaidi ha suggerito che la Cina potrebbe cercare di risolvere il problema della sovrapproduzione esportando ancora più beni, il che probabilmente irriterebbe le imprese e i regolatori stranieri. "Nel breve termine, questo probabilmente aumenterà le tensioni con la maggior parte dei partner commerciali della Cina", ha aggiunto.
L'ondata di veicoli elettrici cinesi entrati nell'Unione Europea ha sollevato preoccupazioni tra i funzionari UE, che temono che i loro produttori nazionali non possano competere. Lo scorso anno, l'UE ha risposto imponendo dazi fino al 45% sui veicoli elettrici made in China, suscitando l'ira di Pechino. Recenti colloqui tra UE e Cina non hanno risolto questa disputa commerciale in corso.
I produttori cinesi hanno adattato la loro strategia concentrandosi maggiormente sui veicoli ibridi plug-in. A giugno, le aziende cinesi avevano riconquistato la loro posizione di mercato pre-dazi, conquistando il 10% del mercato europeo dei veicoli elettrici.
La scorsa settimana, i massimi vertici politici cinesi si sono riuniti per discutere i piani economici per il prossimo anno. Sebbene non abbiano menzionato direttamente la campagna anti-involuzione, hanno sottolineato la necessità di "controllare la concorrenza sleale" nell'economia.
Ulteriori ricerche a cura di Jason Tzu Kuan Lu.