I tifosi del Boavista devono aver pensato che le cose non potessero andare peggio. All'inizio di luglio, appena un mese prima del loro 123° anniversario, gli ex campioni portoghesi – ora sull'orlo della liquidazione – hanno annunciato che il loro "piano speciale di rivitalizzazione", proposto il novembre precedente, era stato respinto dalla federazione calcistica portoghese. Non avevano presentato in tempo i documenti fiscali e previdenziali richiesti.
Sotterrati dai debiti – con 7 milioni di euro (6,1 milioni di sterline) da restituire all'azienda edile che si occupava della ristrutturazione del loro stadio – il club era così a corto di liquidità che lo Estádio do Bessa aveva subito il distacco della corrente elettrica ad aprile per bollette non pagate. I giocatori sono rimasti senza stipendio per mesi. Uno di loro, il difensore americano Reggie Cannon, pagato in ritardo in 28 dei 29 mesi trascorsi al Boavista, ha rescisso il contratto nel 2023 ed è passato al Queens Park Rangers. Lo scorso mese, una sentenza del Tribunale Arbitrale dello Sport ha ordinato al Boavista di pagargli 400.000 euro di risarcimento.
Anche dopo aver chiuso all'ultimo posto in Primeira Liga, i tifosi speravano che il club potesse ricostruirsi in seconda divisione. Ma il Boavista non ha nemmeno fatto ricorso contro la decisione della federazione – sapevano che era finita. Privati dello status professionistico, sono stati retrocessi in quinta serie e giocheranno nel campionato regionale di Porto la prossima stagione.
Eppure, il peggio doveva ancora arrivare. Cinque giorni dopo, il 15 luglio, la polizia ha fatto irruzione nella sede del club con un ariete, sequestrando documenti, hard disk e computer. Le autorità sospettano che almeno sei dirigenti non nominati siano coinvolti in frode fiscale, frode creditizia e riciclaggio di denaro. Il proprietario di maggioranza Gérard López, imprenditore spagnolo-lussemburghese, non era tra gli accusati, con i suoi avvocati che hanno dichiarato che lui e l'attuale consiglio erano la "presunta parte lesa".
I dirigenti accusati avrebbero sottratto circa 10 milioni di euro con l'aiuto di commercialisti, avvocati e revisori dei conti. Il club che un tempo vantava giocatori come Nuno Gomes, Jimmy Floyd Hasselbaink e Raúl Meireles ora non deve affrontare solo la retrocessione e il fallimento, ma la possibile estinzione.
Questa non è la prima volta che López si trova coinvolto nel crollo di un club – è la terza. La sua prima avventura nel calcio è stata con il Lille nel 2017, dove hanno chiuso al secondo e quarto posto in Ligue 1 prima che i problemi finanziari portassero all'acquisizione da parte della società di investimento Elliott nel 2020. López aveva preso in prestito 225 milioni di euro da Elliott attraverso una società offshore ma non è riuscito a restituirli, costringendo alla vendita.
Senza scoraggiarsi, López ha cercato di costruire un impero multi-club, puntando su squadre in difficoltà. Nel 2020, ha acquistato il Royal Excel Mouscron, squadra della massima serie belga, mentre la sua esperienza al Lille volgeva al termine. Ma sotto la sua proprietà, il Mouscron è stato retrocesso nella sua prima stagione. A dicembre 2021, i giocatori – senza stipendio da mesi – si sono rifiutati di allenarsi, e poco dopo il club è fallito.
Ora, con il Boavista in rovina, le ambizioni calcistiche di López potrebbero essere finalmente finite. Per i tifosi del club, l'incubo continua. I giocatori non avevano ricevuto gli stipendi in tempo e sono entrati in sciopero. A marzo 2022, il consiglio del Mouscron ha dichiarato il club fallito. Quando è iniziata la stagione 2022-23, il Mouscron non esisteva più. La città vallone, famosa per essere il luogo in cui i Moody Blues hanno scritto "Nights in White Satin" e la cui scena calcistica locale ha ispirato la loro canzone "Top Rank Suite", è rimasta senza un club professionistico.
Nell'ottobre 2020, López ha aggiunto il Boavista al suo portafoglio. Il club portoghese era già in difficoltà finanziarie e aveva subito un divieto di trasferimento. Altri divieti sono seguiti sotto la sua proprietà. Otto mesi dopo, nel luglio 2021, López ha acquisito i Girondins de Bordeaux – uno dei club più storici della Francia, dove Zinédine Zidane è diventato famoso negli anni '90 – dalla società di investimento King Street Capital per una somma non rivelata. Il Bordeaux è stato retrocesso in Ligue 2 la stagione successiva.
Entro il 2024, nonostante la vendita di giocatori chiave e della loro squadra femminile, il Bordeaux ha affrontato azioni legali da parte di 400 creditori non pagati e rischiava di essere retrocesso in terza serie dal regolatore calcistico francese DNCG. Le cose sono andate anche peggio. López ha tentato senza successo di portare nuovi investitori, tra cui i proprietari del Liverpool, il Fenway Sports Group. Il club è stato messo in vendita, ma non si sono fatti avanti acquirenti. Al momento, López rimane il proprietario, e il Bordeaux giocherà in National 2 – la quarta serie amatoriale francese – nella stagione 2025-26.
Intervistato da L'Équipe, il presidente del DNCG Jean-Marc Mickeler è stato diretto nella sua valutazione del crollo del Bordeaux. Ha detto che la crisi avrebbe potuto essere evitata se il club non avesse contratto "troppi debiti, mancato di capitale proprio e fatto affidamento su proiezioni troppo ottimistiche – come la qualificazione in Champions League e le vendite regolari di giocatori. Lo avevamo avvertito fin dall'inizio".
Ogni volta – che fosse in Belgio, Portogallo o Francia – López si era presentato come il salvatore che avrebbe rivitalizzato i club che acquistava. Ogni volta, ha fallito. Ora, si ritrova a governare un impero in rovina.